Ecco i settori vincenti che andranno oltre la pandemia

Dall’energia verde, al cloud computing, dall’edutainment al 5G, alla sanità e alla mobilità elettrica.

di Lucilla Incorvati

In un mondo senza più contatti fisici era inevitabile che la pandemia accelerasse il processo di digitalizzazione già in corso. Un processo che non si fermerà e che caratterizzerà i prossimi anni. Così tutto quello che passa dal tech (pagamenti, commercio, infrastrutture, servizi, media e intrattenimento, educazione, sanità, e-life) sono destinati a proseguire passando da trend irreversibili come l’e-commerce, la mobilità elettrica, la transizione energetica e il 5G.

Edutainment

Dotati di computer, tablet o smartphone gli studenti di ogni età sono oggi attrezzati per abbracciare la didattica online. «Il lockdown ha cambiato la predisposizione culturale verso gli strumenti digitali spazzando via sacche di resistenza- spiega Filippo Rima, head of equities di Credit Suisse A, M.-. Senza pensare alla fantascienza vengono messi a disposizione degli studenti contenuti digitali interattivi, lasciando che a costruirli siano sì gli insegnanti, ma soprattutto le case editrici, in parte nuove e in parte tradizionali capaci di reinventare la propria offerta. Il video game si trasforma con contenuti interattivi e di gioco ma finalizzati al sapere. La consolle non è più qualcosa che distrae ma uno strumento che aiuta ad apprendere. Inoltre, il settore non riguarda solo i giovani ma sempre più gli adulti chiamati a riqualificarsi e a un aggiornamento continuo». Dai tutoraggi online ai dizionari immateriali con una nuova logica di consultazione, ai gadget intelligenti che valutino i progressi di apprendimento. Per l’industria come spiega l’esperto significa creare da zero servizi inediti, dai corsi accademici online alle guide per la formazione dei docenti, ai tool per l’orientamento universitario e al mondo del lavoro, a percorsi per lo sviluppo delle soft skill. Tra i le società da seguire ci sono l’americana Chegg, leader nel campo deitutorial digital, iHuman Chinese, che ha sviluppato una learning App per bambini e la brasiliana Residência Médica, attiva nell’istruzione in campo, Docebo fondata nel 2005 da Claudio Erba a Biassono, quotata dal 2019 a Toronto.

Cloud computing

La sua crescita legata alla trasformazione digitale delle imprese è irreversibile. Secondo un rapporto di Research and Markets, le dimensioni del mercato globale del cloud computing dovrebbero salire dai 371,4 miliardi di dollari nel 2020 ai 832,1miliardi entro il 2025, con un Cagr del 17,5%. Tra i big player ci sono Microsoft, Apple, Amazon Web Services, Google ma anche le americane Workday e Anaplan. «Da un punto di vista dell’investitore però la corsa di a certi titoli tech già al capolinea e mai come ora si deve essere selettivi – ricorda Fabrizio Quirighetti, Cio di DecaliaAM – Zoom, Netflix, Google e altre quando ancora possono crescere?». Per cavalcare questi trend si deve andare a caccia di outsider: nel cloud computing in Europa per esempio ad Amsterdam c’è Prosus, spin off del colosso sud africano Naspers, attivo nell’e-commerce e nel fintech mentre nell’e-commerce Mercatolibre che sta contrastando Amazon e Alibaba in sud America.

Sanità ed energia

«Sono settori destinati a grandi trasformazioni. Nel primo la corsa ai vaccini ha già portato alle stelle le quotazioni della svizzera Lonza – aggiunge Quirighetti- che ha già la licenza per produrre il vaccino Moderna. Sul lungo periodo ci concentriamo su tre temi: la medicina di prevenzione, la lotta all’invecchiamento e la gestione dei grandi traumi. In questo campo opera per esempio la svizzera Sonova specializzata in soluzioni per udito. Sul tema energia vedo grandi opportunità legate alla transizione Esg dei big del petrolio (da Eni a BP a Total) che nel medio periodo saranno meglio posizionate rispetto alle utility». Come spiega l’esperto mentre il prezzo del greggio tende a rinforzarsi, stanno nascendo molti spin off come quello della norvegese Akerche ha dato vita alla Aker Carbon.

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Lucilla Incorvati

Fonte

Articolo tratto da “Il Sole 24 Ore” del 27/02/2021