La Germania chiede 22 miliardi di capitale alle banche
Bafin e Bundesbank vogliono istituti più solidi temendo la frenata economica e le bolle immobiliare e azionaria
di Elena Dal Maso
La Germania ha chiesto alle banche di ricostruire le riserve di capitale che hanno potuto intaccare all’inizio della pandemia per ragioni di emergenza, allineandosi in questo modo ad altri Paesi europei nell’inasprimento delle regole. Le banche tedesche dovranno mettere da parte 22 miliardi di euro di riserve di capitale entro febbraio del prossimo anno, secondo quanto ha spiegato Mark Branson, il presidente dell’autorità di controllo sui mercati, la BaFin.
I 22 miliardi di capitale si scompongono in 17 miliardi per il cuscinetto di liquidità anticiclico e altri 5 miliardi per i mutui residenziali tedeschi. Una delle ragioni della richiesta da parte del regolatore tedesco, è che i prezzi delle abitazioni in Germania sono aumentati del 12% nel terzo trimestre del 2021, il rialzo più forte da quando l’Ufficio federale di statistica ha iniziato a monitorare il settore nel 2000. «I prezzi degli immobili residenziali sono ora superiori di circa il 37% rispetto ai valori dei fondamentali secondo le nostre stime», ha avvertito sempre ieri Claudia Buch, vicepresidente della Bundesbank, secondo quanto riporta l’agenzia Afp. Le istituzioni finanziarie dovranno ora mettere insieme un cuscino «settoriale» del 2% sui prestiti immobiliari, equivalente a cinque miliardi di euro. La larga maggioranza degli istituti di credito ha abbastanza capitale per soddisfare le richieste normative senza dover raccogliere nuovi fondi, ha poi aggiunto Branson, secondo quanto riporta Bloomberg. «Ci sono segnali decisivi che è tempo di rendere il sistema finanziario più resistente», ha avvertito Branson. La Germania si sta unendo ad altri Paesi, tra cui Francia e Irlanda, nel riattivare il requisito per il quale le banche devono detenere capitale extra che possa aiutarle a far fronte a una crisi economica. «Il ciclo finanziario continua a espandersi in maniera più forte rispetto a prima della pandemia», ha aggiunto Claudia Buch. «Ma esiste il pericolo che i rischi macroeconomici possano essere sottovalutati». Buch ha citato in tal senso le elevate valutazioni degli asset sui mercati finanziari. Lo sono anche i prezzi delle case e i prestiti ipotecari in crescita, mentre non è stata rilevata una «forte erosione» sugli standard di prestito. Se i mercati dovessero cadere, ha aggiunto Buch, «allora i titoli potrebbero non essere sufficienti a compensare le perdite sui prestiti». Branson ha infine aggiunto che esiste un deficit complessivo inferiore a 200 milioni di euro concentrato in «poche banche». Nel 2019, quando la Germania aveva chiesto agli istituti di mettere da parte i capitali in vista di un periodo difficile, l’industria aveva reagito spiegando che la misura avrebbe potuto causare una recessione. Branson non si aspetta ora che i nuovi cuscinetti di capitale causino una stretta sul fronte del credito.
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Articolo tratto da “Milano Finanza” del 13/01/2022