«Per chi investe come noi è la fase della pazienza»
L’INTERVISTA: GIOVANNI TAMBURI PRESIDENTE E AD TIP
«Stiamo vivendo il periodo più difficile e indecifrabile da molte decine di anni». Dunque per Giovanni Tamburi è il momento della calma. Anzi, della pazienza. Soprattutto per chi, con Tip, si considera un investitore paziente ante litteram, con i suoi 5 miliardi allocati: «Mai come ora non abbiamo alcuna fretta di correre per far vedere che siamo capaci di intercettare operazioni ’grosse’», racconta a Il Sole 24 Ore, anticipando alcuni dei messaggi inviati ai soci per l’assemblea di oggi. Una lettura da uomo di finanza e di impresa, che ha sottomano i numeri e soprattutto le sensazioni degli imprenditori a capo delle 28 società in cui ha investito Tip.
Partiamo dal contesto. Come lo legge?
Le crisi finanziarie sapevamo che avrebbero avuto un epilogo, prevedevamo più breve lo shock del Covid ma la maggior parte delle ripercussioni è probabilmente finita. Il passo indietro sulla globalizzazione dopo l’invasione russa, l’incomprensibile mismatch tra domanda e offerta di molte merci e le enormi difficoltà sulle catene logistiche, sono invece fenomeni, peraltro concomitanti, i cui effetti rischiano di essere ben più strutturali e duraturi.
E poi c’è l’inflazione.
Che è molto diversa da quelle vissute in passato. La Bce sembra averlo capito, la Fed invece pare voler usare le consuete armi di raffreddamento che, viste da una prospettiva di osservatori industriali, potrebbero avere meno efficacia che in passato.
Le ultime crisi sono state seguite da recuperi molto rapidi.
È vero: è lecito sperare che la normalizzazione geopolitica e degli approvvigionamenti, se e quando arriverà, possa portare a una nuova crescita molto importante. E poi noi abbiamo il fattore Italia, che per una volta ci aiuta e non ci penalizza.
Quanto può reggere?
Il governo Draghi ha dimostrato di avere una forza e una credibilità fantastiche, e a maggior ragione dopo la riconferma del Presidente Mattarella l’intero mondo continua a vederci con un livello di serietà e affidabilità che mancava da anni. Tutti ne stiamo beneficiando, anche se una parte della politica continua a far finta di non voler dare il giusto valore a tale forza, inseguendo battagliucce di retroguardia e populismi al limite dell’imbarazzante. Che per fortuna finiscono solo per riempire qualche pagina dei media più vuoti e qualche testa di chi “cerca” simili messaggi.
Oggi come stanno le vostre partecipate?
Le prospettive generali oggi sono incerte, ma la netta sensazione che abbiamo è che la maggior parte delle partecipate stia continuando a vivere mesi ottimi.
Anche le attese sulle trimestrali in arrivo sono buone: durerà?
Proiettare conti e contesti nel futuro è un esercizio pericoloso: ora è difficilissimo effettuare valutazioni ponderate e dimostrabili. Posso dire che il livello di ordinativi delle nostre partecipate è molto elevato e non tende a scendere, anche se tutte le stime più recenti sul Pil 2022 e del 2023 sembrano ridimensionare pesantemente la crescita.
Come si muoverà Tip nel 2022?
Con calma. Continuiamo a osservare molto e ci concentriamo sulle operazioni di dimensioni più limitate ma con forti possibilità di upside nel tempo. Per finalizzare deal di dimensioni maggiori dovremo avere un livello di convinzione specifico che giustifichi il passo, consci in ogni caso del fatto che aver avuto pazienza, specie nell’anno dei record di sempre sulle valutazioni, stia premiando.
Oggi approvate il bilancio 2021. Com’è andata?
Parlare del 2021 sembra ormai anacronistico, ma per Tip è stato l’anno dei record di tutto. Il cuore del gruppo, le partecipate, hanno avuto un 2021 quasi per tutte meglio del 2019 e, al primo gennaio 2022, ci siamo affacciati a questo incredibilmente “strano” anno con oltre un miliardo e mezzo di plusvalenze sui valori di carico. Per i soci Tip il Total Return al 22 aprile 2022 è del 531,2%, che corrisponde ad una media annua del 53,1%: penso sia un numero che parla da solo.
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Articolo tratto da “Il Sole 24 Ore” del 29/04/2022