Un 2021 nel segno del m&a
La mole di liquidità presente sul mercato favorirà il diffondersi delle operazioni
di Marco Capponi
Sarà un 2021 all’insegna del m&a. Gli operatori del segmento hanno pochi dubbi: il mercato italiano delle fusioni e acquisizioni, dopo le difficoltà pandemiche, è pronto a ripartire con la marcia ingranata in tutti i suoi settori trainanti. Lo rivela l’ultima survey condotta dalla commissione m&a di Aifi (Associazione italiana del private equity, venture capital e private debt), che verrà presentata oggi durante la web conference m&a 2021, volta a favorire un dialogo tra gli operatori del settore sugli aspetti qualitativi del segmento. «Un dato di fatto», commenta Eugenio Morpurgo, presidente della Commissione e ceo di Fineurop Soditic, «è che quest’anno c’è in circolo tantissima liquidità, e questo fa essere ottimisti, anche se le aziende l’anno scorso hanno sofferto per via della crisi». Pochi i dubbi sui volumi del mercato: per il 72% degli intervistati si assisterà nell’anno in corso a una crescita, e nessuno prevede una contrazione. Molto simile il sentiment sul totale delle operazioni: più di quattro esperti su cinque credono che l’anno da poco iniziato vedrà un aumento rispetto ai dodici mesi del 2020. I settori trainanti? Quello industriale (per il 68% del campione), i beni di consumo (60%) e le telecomunicazioni (36%). «Queste sono previsioni di lungo periodo», avvisa però Morpurgo, «perché a inizio anno quello che prevediamo è che ci sarà un interesse soprattutto per i settori anti-ciclici, tecnologico ed healthcare». Senza contare il food e il fashion, «soprattutto in quelle aziende che hanno vocazione internazionale».
Un apporto decisivo al mercato sarà fornito dei deal del private equity, che anche nel 2020 non hanno smesso di fare da traino al segmento. I tre quarti degli esperti sono certi che il loro contributo aumenterà. E se tutti i partecipanti, all’unanimità, sono convinti che le operazioni di rilancio d’impresa saranno il motore propulsore del 2021, vista la necessità di ripresa post-pandemica, un altro dato appare certo: l’importanza della gestione del Recovery Plan. Non a caso, per il 68% del campione sarà questo fattore quello che più di tutti influenzerà il mercato m&a.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Marco Capponi
Articolo tratto da “Milano Finanza” del 28/01/2021