Powell dà fiducia e resta colomba

Wall Street a New York per la prima volta il Dow Jones chiude sopra quota 33.000

di Marcello Bussi

Jerome Powell

«Non è ancora» il momento di parlare di un rallentamento del ritmo degli acquisti di bond, ha dichiarato ieri il presidente della Federal Reserve Jerome Powell nella conferenza stampa seguita alla riunione del Fomc, il Comitato di politica monetaria della Fed. Fomc che ha confermato la linea espansiva della politica monetaria negli Usa: tassi tra zero e 0,25% e avanti con il programma di acquisti di titoli di Stato al ritmo di 80 miliardi di dollari al mese, più altri 40 miliardi al mese di bond garantiti. Il Fomc ha quindi ribadito che manterrà la linea morbida fino a quando non avrà raggiunto i suoi obiettivi di inflazione e massimizzazione dell’occupazione. Da parte sua, Powell ha sottolineato che con l’aiuto del governo e della Fed, «alcuni dei peggiori risultati economici sono stati evitati» e che il pil si è ripreso più velocemente del previsto. Le nuove stime vedono infatti per il 2021 una crescita del 6,5% contro il +4,2% previsto nel dicembre scorso. Sul 2022 è atteso un +3,3% del pil e sul 2023 un +2,2%, mentre l’inflazione dovrebbe tornare a moderarsi rispettivamente all’1,9% e al 2% dopo un balzo del 2,4% atteso per quest’anno. Sempre la Fed prevede che il tasso di disoccupazione scenda al 4,5% nel 2021, al 3,9% il prossimo e al 3,5% nel 2023. Si tratta delle prime stime che incorporano gli effetti del nuovo pacchetto di stimoli da 1.900 miliardi di dollari voluto dall’amministrazione Biden. Risultato: ieri il Dow Jones ha chiuso per la prima volta sopra quota 33.000, segnando un rialzo dello 0,6% a 33.015 punti, mentre lo S&P 500 ha guadagnato lo 0,3% a 3.974 punti e il Nasdaq lo 0,4% a 13.525 punti. Mentre l’euro, grazie all’atteggiamento morbido di Powell, si è rafforzato nei confronti del dollaro salendo fino a 1,1981 (+0,6%). In quanto al T-bond decennale, il rendimento è leggermente salito all’1,649%. La maggior parte dei 18 funzionari della Fed presenti alla riunione si aspetta ancora di mantenere i tassi di interesse a breve termine vicini allo zero fino al 2023. Ma sette ora si aspettano che inizieranno ad aumentare i tassi nel 2022 o 2023, rispetto ai cinque di dicembre.

I mercati non hanno comunque dato peso a questo fattore, preferendo concentrarsi sulle rassicurazioni da colomba di Powell. Mace McCain, capo degli investimenti di Frost Investment Advisors, ha sottolineato che le vaccinazioni dovrebbe aiutare la ripresa economica: «Ci aspettiamo una crescita eccezionale per il prossimo anno». Mentre Michael Arone, capo strategist di State Street global advisors, ha dichiarato che «la politica monetaria rimarrà in gran parte accomodante, quasi indipendentemente da ciò che accadrà con i tassi di interesse, l’inflazione e i prezzi delle azioni». Dall’altra parte dell’Atlantico, insomma, spira forte il vento dell’ottimismo.

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Articolo tratto da “Milano Finanza” del 18/03/2021